\paperw8895 \margr0\margl0 \plain \fs20 \f1 \fs24 Nello Stato Pontificio lÆentusiasmo per lÆelezione di Pio IX (1846), con tutti gli equivoci e le illusioni che vi erano legati,
travolse la Roma papale. NellÆosanna al pontefice si confondevano insieme con le aspirazioni alla libertα e alla partecipazione statale anche le aspirazioni a unÆesistenza meno miserabile. Ma il problema dÆinserire i laici nel governo pontificio si rivel
≥ estremamente arduo. Attirato dal mito neoguelfo, Pio IX si avvi≥ sulla strada della riforma: sotto la spinta delle agitazioni popolari permise la costituzione di un ministero al quale, pur sotto la direzione nominale di un cardinale, parteciparono i la
ici; segu∞ lÆistituzione di una Consulta di stato, nominata dalle amministrazioni provinciali; una modesta libertα di stampa e la guardia civica completarono le riforme romane, le quali suscitarono grandi fermenti nel popolo, non tanto per ci≥ che dirett
amente concedevano, quanto per ci≥ che lasciavano presagire. La concessione della Costituzione (marzo 1848) pose in piena luce le contraddizioni tra il principio teocratico e il regime costituzionale. LÆallocuzione del 29 aprile 1848, in cui Pio IX, in r
iferimento allÆAustria, afferm≥ di non poter fare guerra a un popolo cristiano, rivel≥ lÆinsostenibilitα di una Chiesa cattolica al rimorchio delle forze liberali. I ministri laici che si alternarono alla direzione del governo naufragarono fra gli scogli
degli intrighi dei reazionari da una parte e lÆopposizione sempre pi∙ violenta e incontenibile delle forze democratiche, desiderose ormai di concessioni sostanziali. La fuga del papa a Gaeta dopo lÆassassinio di P. Rossi (novembre 1848), fu seguita a Ro
ma da un periodo convulso e caotico, cui avrebbe posto termine soltanto la proclamazione, nel febbraio 1849, della Repubblica romana, che ebbe vita pi∙ effimera della prima repubblica del 1798-99.\par
Rifugiatosi Pio IX a Gaeta (29 novembre 1848), la gi
unta provvisoria di governo convoc≥ unÆAssemblea costituente che, dichiarato decaduto il governo temporale, proclam≥ la repubblica (9 febbraio 1849). Nominato un comitato esecutivo, formato da C. Armellini, M. Montecchi e A. Saliceti, si dette avvio a un
a vasta opera di riforme: furono aboliti i tribunali eccezionali, quello del SantÆOffizio, la censura sulla stampa e la giurisdizione dei vescovi sulle scuole e sulle universitα, mentre con un decreto del 21 febbraio si stabil∞ che tutti i beni ecclesias
tici divenissero proprietα nazionale. Giunte le notizie della sconfitta di Novara e della repressione dellÆinsurrezione genovese, lÆAssemblea costituente concentr≥ le energie nella difesa militare della repubblica, minacciata dalle truppe francesi, austr
iache, spagnole e napoletane, pronte a intervenire per restaurare il potere temporale del papa. Fu nominato un triunvirato formato da G. Mazzini (arrivato nel marzo in cittα), C. Armellini e A. Saffi (19 marzo), cui vennero conferiti poteri illimitati, e
fu mobilitata la guardia nazionale. Uno dei principali provvedimenti presi dal nuovo governo fu lÆapprovazione della legge agraria, che stabiliva la ripartizione tra i contadini delle terre espropriate al clero. Il 5 aprile un corpo di spedizione france
se guidato dal gen. N.-Ch.-V. Oudinot sbarc≥ a Civitavecchia e il 30 aprile attacc≥ la capitale. Intanto gli Austriaci occupavano Bologna, le Legazioni, Ancona e le Marche, mentre gli Spagnoli sbarcavano a Fiumicino. Fallite le trattative affidate a F.-M
. de Lesseps, i Francesi ripresero le operazioni militari, rendendo vana lÆeroica difesa della popolazione e dei volontari, accorsi da ogni parte dÆItalia. Il 3 luglio lÆAssemblea costituente decise la resa ma, come testimonianza dei propri ideali democr
atici, proclam≥ ugualmente la Costituzione. Essa sanciva il principio della sovranitα popolare, dellÆuguaglianza, della libertα e della fraternitα, risultando la pi∙ avanzata, in senso democratico, di tutte le Costituzioni italiane del Risorgimento. Il 3
1 luglio un triunvirato nominato da Pio IX composto dai cardinali G. della Genga, L. Vannicelli e L. Altieri, assunse il governo della cittα e inizi≥ lÆopera di restaurazione del potere papale.